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Recensione del libro del mese di febbraio 2025

Baba, opera prima di Mohamed Maalel, è un racconto autobiografico, un romanzo di formazione, una storia sullo scontro tra culture, sui rapporti familiari, sulla violenza di genere e sull’identità.
Una di quelle storie in cui trovi pezzi di te che fanno male. Che fanno pensare.
Conosciamo Ahmed, il protagonista, accanto al padre ricoverato in ospedale. Proprio da questo momento, quando il padre mostra con la malattia la sua fragilità, il figlio sentirà il bisogno di arrivare ad una riconciliazione con colui, che più di ogni altro, ha segnato la sua vita nel bene e nel male.
Con una scrittura scorrevole ma mai banale, il protagonista si racconta tra la vita in Puglia e le estati in Tunisia, il paese del padre, un uomo violento ma nello stesso tempo capace di gesti amorevoli. Sullo sfondo la madre, vittima della violenza del marito, il fratello maggiore e i personaggi di contorno che aiutano a stemperare i momenti più drammatici. E poi la cucina, pugliese e tunisina. Perché anche il cibo serve a dimostrare amore.
Questa narrazione, come una sorta di autoanalisi, porterà Ahmed a fare pace con suo padre perché “tutti dobbiamo perdonare i nostri genitori” per trovare quella pace interiore che necessaria per continuare a vivere.
Quasi tutti abbiamo apprezzato questo romanzo soprattutto per il suo contenuto. Perché denuncia la situazione di queste nuove generazioni che vivono a cavallo di due culture. Una storia che merita senz’altro di essere conosciuta.
“Un padre diventa tale quando è pronto ad amare, e tu lo hai fatto, secondo i tuoi tempi, secondo i tuoi abbracci”.
Recensione a cura di Lorella Cantusci