Le donne greche sono state messe a tacere per millenni dai propri mariti, dai propri padri o addirittura dagli dei. Pensiamo a Penelope, Nausicaa, Psiche ma non solo personaggi mitici, anche persone vere e proprie come Saffo.
Bianca Sorrentino, studiosa del mondo classico ed in particolare del rapporto tra mito e realtà moderna, rivendica la libertà di pensare, di credere e di essere che tanto è stata loro negata. L’autrice esamina una ad una le donne del mito, partendo dalla loro concezione durante l’antichità con autori come Euripide e Sofocle, e attraversando i secoli analizzando il cambiamento di queste figure mitiche fino ad arrivare ad autrici ed autori contemporanei come Marguerite Yourcenar, Claudio Magris e tanti altri (addirittura citando la casa editrice specializzata in fumetti DC comics!), dimostrando che lo studio della donna antica ci sia estremamente utile perfino dopo millenni e che alcuni concetti di quel mondo tanto lontano siano estremamente attuali.
Bianca Sorrentino ci regala nuovi punti di vista e inedite chiavi di lettura attraverso cui guardare le figure che ci vengono raccontate, in modo da ampliare il nostro pensiero.
La stesura presenta un linguaggio abbastanza semplice, ma i concetti trattati fanno dell’opera una lettura non certo facile, ma credo sia molto importante darle una possibilità, soprattutto per le ragazze che si accingono a diventare donne: dando a questi personaggi la possibilità di riscattarsi da stereotipi di genere sopravvissuti ai millenni, che ne hanno fatto trapelare solo pochi tratti della loro persona, ma che Bianca Sorrentino cerca in tutti i modi di riprendere a 360 gradi, si fornisce alle donne moderne il coraggio di amare come Penelope, di ammaliare come Circe ma soprattutto di Pensare come Medea.
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