Il conte di Montecristo | Alexandre Dumas

Leggere Il Conte di Montecristo è stato come vivere un’infinità di emozioni: rabbia, ansia, soddisfazione e, alla fine, anche un po’ di malinconia. È una storia di vendetta, ma anche di crescita e cambiamento. Il protagonista, Edmond Dantès, parte come un ragazzo
ingenuo e felice, ma dopo essere stato tradito e imprigionato ingiustamente, torna libero con un solo scopo: farla pagare a chi gli ha rovinato la vita.

La trama è piena di colpi di scena e personaggi incredibili, ognuno con il proprio ruolo nel grande piano di Edmond. La cosa più interessante è vedere come il protagonista, diventato il Conte di Montecristo, passi dall’ essere ossessionato dalla vendetta al rendersi conto che non tutto si può controllare. Una frase che mi ha colpito è: “Tutti i mali della vita
umana derivano da due sole cause: l’impazienza e la pigrizia.” Fa pensare a quanto sia facile farsi consumare dalla rabbia senza riflettere sulle conseguenze. Il libro è lungo e in alcuni punti richiede pazienza, ma non annoia mai davvero e si è sempre più spinti a voler continuare la lettura per sapere la prossima mossa del conte di Montecristo. L’ho letto a intervalli, lasciandomi coinvolgere dalla storia ogni volta facendo anche delle sessioni di lettura lunghe perché non riuscivo a staccarmi.

Il libro mi ha ricordato il film The Prestige, casualmente visto nello stesso periodo, per il modo in cui il protagonista pianifica ogni dettaglio della sua rivincita. Molto interessante e suggestiva è la canzone di Jovanotti, intitolata per l’appunto “Montecristo”, ripercorre il viaggio di Alexandre Dumas riadattandola in chiave piú moderna. Ciò che mi ha impressionato maggiormente è il modo in cui l’autore utilizza una apparente semplice storia d’avventura per analizzare i comportamenti e l’agire umani. Dunque consiglio questo libro a chi ama le storie di inganni e riscatto, ma anche a chi vuole leggere qualcosa che vada oltre la semplice avventura e parli della natura umana.