Nero come l’Abisso |Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi

Ultimo di quattro libri, Nero Come l’Abisso racconta in modo dettagliato e talvolta ironico storie di morte, di grandi assassini e stragi senza tempo, partendo dal grande Attila, sovrano degli Unni, e concludendo con Caino e Abele.

Con un capitolo per ognuno dei personaggi, le storie sono raccontate non semplicemente come una serie di eventi, ma come la conseguenza di un misto di tradizioni, culture e condizioni psicologiche diverse. Il libro ci racconta come gli assassini nella storia umana non siano soltanto una lista di nomi appartenenti a uomini brutali, ma sono in realtà un elenco di persone tutte diverse tra loro, con una loro vita e una loro mentalità. L’analisi dei personaggi è quindi di tipo psicologico e l’attenzione è rivolta più che ai fatti alla componente violenta che li lega.

Il libro può risultare a tratti lento e decisamente non è una lettura leggera e scorrevole, tuttavia può essere molto interessante se si è appassionati di storia o di criminologia. Io personalmente l’ho trovato affascinante dal punto di vista dei contenuti e ho apprezzato molto il metodo di scrittura semplice e a tratti giovanile degli autori, nonostante mi trovi costretta ad ammettere che in certi momenti ho dovuto abbandonare la lettura perché divenuta troppo pesante per proseguire.

In generale consiglio la lettura di questo libro a chi è interessato di storia e criminologia, come precedentemente accennato, e a chi è amante delle storie avvolte nel mistero e nella violenza.

Voto: 7/10

Se questo libro fosse un’ immagine sarebbe:


Recensione a cura di Alessia Marku | Liceo Scientifico Belfiore