Streghe e donne. Qual è la differenza?
Barbara viene cresciuta al confine con il bosco dalla madre, assieme alla sorella Sonne, a contatto con la natura e il mondo delle erbe.
Quando la madre muore, a Barbara spetta il compito di prendersi cura della sorella e di portare il segreto che sua madre prima di lei aveva conservato.
Da adulta, sarà protagonista di uno dei processi alle streghe più violenti del posto, con un totale di trenta donne messe al rogo.
Cinquecento anni dopo Arianna si trova a dover curare una mostra nello stesso castello in cui sono avvenuti i processi, riesumando le storie delle donne uccise come streghe, e si imbatte in Barbara, sul cui processo non ci sono informazioni.
Arianna deve scoprire cos’è successo a Barbara e dare giustizia alla povera donna di cui la storia ricorda a malapena il nome, ma come farà se il suo capo cerca in tutti i modi di fermarla, nell’intento di nascondere una scomoda verità sull’eroe locale, salvatore di streghe, che tanto gli piace elogiare?
Le due storie scorrono in parallelo, con capitoli corti e intensi che accompagnano il lettore alla scoperta di due vite tanto diverse ma entrambe imbevute nell’odio verso le donne. Una storia di rancore, coraggio e rabbia che mi ha fatto riflettere su quanto i pregiudizi possano cambiare le persone e rovinare le vite degli uomini.
Consiglio questo libro un po’ a tutti, perché la lettura è scorrevole, la trama intrigante e il significato importante, ma soprattutto lo consiglio a coloro che lottano affinché la libertà sia garantita a tutti, come Arianna ha lottato per garantire giustizia a Barbara.
Recensione a cura di Alessia Marku | Liceo Scientifico Belfiore