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Recensione del libro del mese di Maggio 2025

Fa da prologo a questo romanzo, opera prima dell’autore, la leggenda dell’invenzione del gioco degli scacchi.
Voltiamo pagina e ci troviamo in un giallo che proprio giallo non è.
Un io narrante ci racconta che è stato trovato morto, nella sua lussuosa villa nei dintorni di Vienna, Dieter Frisch, ricco industriale austriaco e grande appassionato del gioco.
Lavorava a Monaco e tutti i venerdì, con un suo fidato collaboratore, rientrava in treno a Vienna. Fino al suo ultimo venerdì, quando è successo qualcosa di strano.
Ad un certo punto, Hans Mayer, un giovane ragazzo, è entrato nello scompartimento dove lui e il suo compagno, come sempre, stavano giocando a scacchi.
Qui avviene un cambio dell’io narrante, che ora passa al ragazzo. Frisch subito infastidito dall’intrusione, prova interesse quando scopre che il giovane non solo è un giocatore di scacchi ma era stato un maestro, nonostante la sua giovane età. Non ha più giocato perchè la dipendenza dal gioco lo ha fatto quasi impazzire e ridurre al derelitto che è oggi.
Comincia a raccontare la sua storia ai due uomini e solo dopo che il collega di Frish sarà giunto a destinazione, racconterà all’industriale la storia del suo maestro di scacchi, Tabori, che diverrà a sua volta protagonista e voce narrante della storia. E mentre i due proseguono il loro viaggio in treno, sarà lui stesso a raccontarci di sè.
Con Tabori torniamo nell’Austria tra le due guerre mondiali, conosciamo il suo amore per gli scacchi e le sue numerose vittorie, fino a quando il nazional socialismo spazzerà via tutto. E sarà nel campo di Bergen Belsen, nel land di Luneburg, che gli scacchi diventeranno la sua partita con la morte.
Ecco allora che la partita degli scacchi diventa una metafora della vita: ogni scelta che fai è determinante per la vita di un’altra persona, una scelta sbagliata può rivelarsi un terribile strumento di morte.
Non tutti abbiamo amato questo romanzo con la sua scrittura asciutta, scarna e incalzante, ma tutti abbiamo apprezzato la costruzione con cui questa storia ci viene raccontata.
Una storia che comincia dalla fine, e attraverso il racconto della vita dei suoi protagonisti, ci fa precipitare in una delle più grandi tragedie dell’umanità.
“Chi ci può assicurare con certezza che il nostro comportamento, o anche soltanto il nostro pensiero, non provochi inconsapevolmente delle catastrofi?”
Recensione a cura di Lorella Cantusci