Fil rouge: Are you experienced?

LIBRO: Tartarughe all’infinito – John Green (Rizzoli, 2017 – traduzione di Beatrice Masini)

CANZONE: Happy together – The Turtles (Happy together, 1967)

FILM: Ho incontrato Jimi Hendrix (2003)

Quando ero bambina ero totalmente in fissa con le Tartarughe Ninja. Ancora oggi la sigla mi emoziona, perché mi ricorda quando passavo i miei pomeriggi davanti alla tv, in attesa che iniziasse “Bim Bum Bam” mentre facevo merenda con il succo di frutta e il pancarrè con la Nutella. Questo breve incipit sulla mia infanzia serve per introdurre il romanzo “Tartarughe all’infinito” di John Green (sì, l’autore di Colpa delle Stelle e Cercando Alaska, tra gli altri). Credo che sia pressoché impossibile per Green eguagliare “Colpa delle Stelle”, difatti gli altri romanzi che lo hanno seguito -tra cui questo- non mi hanno entusiasmato allo stesso modo. Avrei potuto scegliere un altro romanzo, direte voi. Ma continuando a leggere capirete quale è il nesso tra esso e ciò che segue; se inizialmente vi sembrerà assurdo, vi renderete conto non esserlo…

John Green, “Tartarughe all’infinito” (Rizzoli, 2017)

“Tartarughe all’infinito” racconta di Aza Holmes, una sedicenne affetta da ansia e OCD (disturbo ossessivo compulsivo), che combatte quotidianamente per non rimanere intrappolata nella spirale di pensieri convulsi e circolari che la sua condizione le suscita.

“Quando i miei pensieri prendevano la spirale, io ero la spirale,

io ero nella spirale, e della spirale” Starle vicino non è semplice, ma fortunatamente c’è Daisy, la sua migliore amica. La loro avventura inizia con la scomparsa di Russel Pickett, milionario e padre di un amico d’infanzia di Aza. La polizia offre 10.000 $ a chiunque offra informazioni utili sull’uomo. Daisy, che ha sempre avuto problemi economici, insiste affinché Aza parli con l’amico per scoprire qualcosa…e non vado oltre per non spoilerare. In questo romanzo,

in realtà, Green mira a offrire ai lettori la sua personale visione del disturbo che gli ha condizionato la vita. Trovarsi nella mente di Aza aiuta a comprendere meglio le difficoltà che chi soffre di questa condizione deve affrontare ogni giorno. Ma insomma, cosa c’entrano le tartarughe? Hanno a che fare con la teoria secondo la quale la Terra poggerebbe sul dorso di una tartaruga enorme che a sua volta poggia su un’altra tartaruga e così via, all’infinito.

La copertina di questo romanzo, che mostra di fatto una spirale, ci introduce vagamente questi concetti, ma è necessario leggere il romanzo fino in fondo per avere un quadro più chiaro della ragione per cui Green ha intitolato così questo suo libro.

Spot Aperol Spritz

Quante volte avete visto questo spot pubblicitario e avete canticchiato la canzone di sottofondo? Il brano “Happy together” dei The Turtles risale al 1967. Questo nome vi dice niente? Probabilmente no, perché -ahimè- la band americana è stata ciò che definiremmo una meteora degli anni ‘60. I The Turtles (le tartarughe, per l’appunto!), pur avendo inciso ben otto album in studio, sono ricordati ancora oggi solo ed esclusivamente per questo brano.

The Turtles “Happy Together”, copertina del vinile 7″

Cosa c’entra quindi Jimi Hendrix con tutto questo? Nel film diretto da Bill Fisherman “Ho incontrato Jimi Hendrix” del 2003, ci viene raccontata l’ascesa di questa band, i The Turtles appunto, negli anni sessanta, anni di sesso, droga e rock’n’roll, e decennio fondamentale per la nascita del rock. Oltre ad incontrare i Beatles, i Doors, i Rolling Stones e altri artisti cult di quegli anni, l’incontro con la leggenda del rock rimarrà per sempre nei ricordi del frontman dei The Turtles, Howard Kaylan. Nella biopic, la band è in viaggio per la prima volta verso l’Inghilterra, sulla scia del grande successo del loro singolo “Happy Together”; ma Howard teme che la band non sarà ben accolta. Dopo il disastroso incontro della band con i Beatles (che si riveleranno decisamente antipatici e spocchiosi!!), Kaylan cena con il chitarrista Jimi Hendrix, la cui band, la Jimi Hendrix Experience, sta per fare il suo debutto: Kaylan scopre che Hendrix condivide le stesse paure rispetto al suo debutto inglese. Esatto, perchè anche Hendrix era americano; proprio in quegli anni fu convinto da Linda Keith, l’allora fidanzata di Keith Richards dei Rolling Stones, e da Chas Chandler, bassista degli Animals a recarsi a Londra. Chandler vide in lui un artista fruttuoso e una scoperta da lanciare. Venne poi affiancato da due musicisti adeguati al nuovo sound che aveva in mente: dopo alcune audizioni si decise di strutturare la formazione sul modello del power-trio, all’epoca molto in auge, visto anche il successo dei neonati Cream. I musicisti scelti allo scopo furono il chitarrista Noel Redding al basso, e l’estroso batterista Mitch Mitchell. Era nata la Jimi Hendrix Experience. “Are You Experienced” è il loro album di debutto, pubblicato anch’esso nel 1967, viene considerato uno degli album di debutto migliori della storia del rock.

Lo vedete, adesso, il filo rosso?