Abbiamo sempre vissuto nel castello

“Come già ne “La lotteria” anche in questo romanzo Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male, quello più terribile, non appannaggio dei malvagi ma della normalità. La diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo.