Jean Mulray è una donna di mezz’età, divorziata, intelligente, insoddisfatta. E madre di due piccoli gemelli, ma soprattutto di una diciassettenne, Caitlin, che lei stessa ha ribattezzato, e non senza irritazione, la “santa” e di cui ammira e allo stesso tempo critica l’eccessiva disponibilità verso il mondo. La figlia è infatti molto più devota ai poveri che a sua madre, cui ruba regolarmente scarpe e vestiti per portarli ai senzatetto. Popolare, bella, sportiva e altruista, è l’idolo della cittadina di Falls, nella Carolina del Nord. Quando poi Caitlin comunica alla madre di voler partire per l’Africa con un’associazione non profit per svolgere attività di volontariato, Jean si oppone con tutte le sue forze, alimentando sempre di più i conflitti con la figlia che le rimprovera di essere egoista e “borghese”. Dopo la partenza di Caitlin, i contatti tra la madre e la figlia sono saltuari e difficoltosi per via dello scarso funzionamento di un telefono satellitare e soprattutto per l’insofferenza di Caitlin verso i rimproveri e le “cattive premonizioni” della madre. Finché una notte, quando sembra disposta a tacitare la tensione generata dal sapere la figlia in un altro continente, Jean riceve una telefonata. E nulla sarà più come prima.