Kline era un agente di polizia sotto copertura ritiratosi in seguito alla perdita e all’auto cauterizzazione di una mano durante il servizio. L’amputazione dell’arto ha prosciugato la sua forza vitale e ora passa le sue giornate a letto stanco e apatico; tutto cambia quando inizia a ricevere incessanti telefonate da parte di due uomini che affermano di avere bisogno della sua presenza nella loro comunità. Da questo momento, anche se Kline ancora non lo sa, il suo futuro è già stato dettato e viene portato all’interno di una setta che si è autonominata “la confraternita della Mutilazione” dove gli viene rischiesto di indagare l’omicidio di uno dei fondatori. “Gli ultimi giorni” è un libro intricato dove tutto è una bugia (anche le cose apparentemente più scontate), nel quale seguiamo il protagonista cercare di farsi strada tra scene del crimine ricostruite, complotti e troppi Paul, per poi scoprire che la sua stessa vita fa parte di un piano molto più grande di lui che non può controllare se non a suon di proiettili, perdendo quel che resta della sua umanità. La complessità della trama lo rende un libro dalla lettura un po’ lenta ma che ti stupisce di continuo e ti lascia confuso dall’inizio alla fine.