Giovedì 21 marzo 2024
il Gruppo di Lettura “Il circolo dei lettori” di Marmirolo
ha discusso del libro
Il ragazzo che leggeva Verne di Almudena Grandes
Il libro
1947, un piccolo paese perso tra i monti della Sierra Sur. Mentre nel resto della regione la guerra civile è terminata da qualche anno, qui la resistenza e la repressione sono ancora molto feroci. Nino ha solo nove anni, è figlio di una guardia civile e vive con i genitori e le sorelle in uno degli appartamenti della caserma, dove vede e sente cose che alla sua età non si dovrebbero né vedere né sentire. Nino capisce che non sarà mai come suo padre (che pure è una guardia civile per caso e senza convinzione) e trova una figura paterna alternativa in Pepe il Portoghese, un uomo misterioso appena arrivato in paese. È Pepe a introdurre Nino alla lettura di Verne e a fargli conoscere una famiglia di sole donne, le Rubias (gli uomini sono morti o si sono dati alla macchia). Un’amica delle Rubias, Elena, insegnerà a Nino a battere a macchina e sarà il primo passo verso le sue future scelte di vita. Ma quell’anno sarà decisivo per il ragazzino anche per un altro motivo. Crescendo molto più in fretta dei suoi coetanei, Nino capisce molto presto che non sempre le cose sono come sembrano, e che la linea che divide il bene dal male non è mai netta…
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Dall’archivio di Festivaletteratura l’audio dell’evento TRANSLATION SLAM (Almudena Grandes con Roberta Bovaia e Claudia Marinelli):
Uno scrittore straniero consegna un breve racconto, o qualche sua pagina ancora non pubblicata in Italia, a due dei suoi traduttori, i quali – ciascuno per conto proprio – s’impegnano a scrivere una traduzione del testo di sfida. Durante l’incontro al Festival i due contendenti sono chiamati a presentare la loro proposta all’autore e al pubblico, i quali – dopo un’animata discussione – decreteranno il vincitore. Il premio della vittoria, per tutti, sarà il confronto sulle scelte, sugli ostacoli che si celano dietro una parola o un giro di frase, sulle specificità di ciascuna lingua e sull’appassionante (e difficile) lavoro del traduttore.
Dall’archivio di Festivaletteratura l’audio dell’evento PASSIONI COMUNI:
Due delle voci più apprezzate della letteratura europea si incontrano per la prima volta dopo la pubblicazione dei loro ultimi romanzi, accomunati dal tema della guerra. Almudena Grandes prosegue, con “Il ragazzo che leggeva Verne”, il riuscito progetto di una serie di romanzi chiamati “Episodi di una guerra interminabile”. Con “Limbo”, Melania Mazzucco ha saputo raccontare non solo la guerra in Afghanistan, ma anche quella per diventare adulti in Italia. Partendo dalla loro comune passione per la storia e la letteratura, racconteranno al pubblico cos’altro, come scrittrici e come donne, le avvicina o le distingue.
L’autrice
Almudena Grandes è nata a Madrid nel 1960. Ha studiato Storia e Geografia all’Università Complutense di Madrid ed ha iniziato ben presto a svolgere lavori nell’ambito editoriale, scrivendo testi su commissione. La sua carriera letteraria è iniziata nel 1989, anno nel quale ha vinto il Premio La sonrisa vertical di narrativa erotica per il romanzo “Le età di Lulù”, che ha riscosso un grande successo a livello internazionale e da cui è stato tratto un film diretto da Bigas Luna. Un successo che è proseguito con le opere successive, da cui sono stati tratti film e opere teatrali. Nel 1997 ha ricevuto in Italia il premio Rossone d’oro per la sua opera letteraria. Nel 1998 ha pubblicato “Atlante di Geografia Umana”, tradotto in Italia nel 2001. Escono in seguito “Gli anni difficili” del 2003 e “Troppo amore” del 2004, tradotti e pubblicati per la casa editrice Guanda. Sempre per Guanda esce nel 2008 “Cuore di ghiaccio”.