Recensione del libro del mese di febbraio 2024
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Il romanzo, vincitore del Booker Prize nel 2021, si svolge in un Sudafrica ancora poco conosciuto in letteratura.
Protagonista sono gli Swart, una famiglia di bianchi composta da due genitori e tre figli che conducono vite separate e in cui scorre poco sentimento reciproco.
Il filo conduttore del romanzo è la richiesta, in punto di morte, da parte della signora Swart, di lasciare in eredità alla governante di colore la proprietà della famiglia. Una promessa difficile da esaudire in una terra in cui i neri non possono ancora ereditare alcun bene.
L’unica della famiglia decisa ad esaudire il desiderio della madre è Amor, mettendosi contro tutto il resto della famiglia.
la promessa, che rimbalza da un decennio all’altro, pare una metafora della stratificata storia sociale e politica del paese, che occhieggia per tutto il racconto con riferimenti ben precisi e richiama atmosfere di delusione e risentimento.
Lo stile dell’autore è molto particolare: la voce narrante è elastica, passando dalla terza alla seconda persona e spesso sono i personaggi stessi a parlare in
prima persona. Non mancano neppure commenti personali ironici. Questa variabilità stilistica ha creato in alcuni lettori un po’ di disorientamento, mentre per altri è stata una scoperta di un’epopea familiare moderna e originale sia per contenuti che per struttura.
C’è qualcosa di terribile nell’essere il messaggero, sei sempre contaminato dal messaggio.
Recensione a cura di Lorella Cantusci
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