Fil rouge: Era Jack o John Frusciante?

Libro: Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Enrico Brizzi (Baldini&Castoldi, 1995)

Canzone: Under the bridge, Red Hot Chilli Peppers (Blood Sugar Sex Magik, 1991)

Film: Breakfast Club (1985)

La prima volta in cui ho letto “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi ero poco più che ventenne. Inizialmente rimasi un po’ stranita dal titolo: mi ricordavo chiaramente che il chitarrista dei Red Hot Chilli Peppers si chiamasse John e non Jack, perciò mi chiesi: “perchè l’autore non ha usato il nome esatto di Frusciante?”. La motivazione è più semplice di quanto si possa pensare: il nome venne cambiato per non incorrere in possibili problemi con i diritti d’autore. Il titolo, però, si riferisce a un fatto realmente accaduto nel 1992: John Frusciante, per l’appunto allora chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, lascia inaspettatamente il gruppo, durante una tournée all’apice della popolarità. L’episodio è oggetto di una riflessione da parte di Alex, il protagonista del romanzo; l’uscire dal gruppo diventa infatti simbolo dell’uscita dalla consuetudine, dagli schemi sociali.

“Se sei una persona normale, rispettabile, se sei nel gruppo, bene o male lavori per il gruppo. E questo non vuol dire necessariamente essere onesti. Anzi.”

Copertina del romanzo, edito nel 1995 dall’editore Baldini&Castoldi.
La prima edizione originale però è del 1994, e venne pubblicata da Transeuropa Edizioni.

Questo è solo uno dei temi che troviamo nel primo romanzo di Brizzi, che lo scrisse appena ventenne e ne ricavò un successo straordinario. Il principale è sicuramente il passaggio dall’età adolescenziale -Alex ha diciassette anni- all’età adulta; l’adolescenza è forse il momento della vita di ognuno più difficile, che io stessa ricordo con leggera amarezza. Le vicende di Alex e dei suoi amici, il suo sentimento per Adelaide, la tragica fine di Martino, sono accompagnati da molte citazioni musicali, cinematografiche e letterarie, una cosa che ho parecchio apprezzato di questo romanzo. In particolare, potevano non essere citati proprio i Red Hot Chilli Peppers? Ovviamente no.

Nel 1991 la band californiana pubblica il quinto album “Blood Sugar Sex Magik”, definito da alcuni critici musicali “probabilmente il miglior album dei RHCP” (e su questo mi trovo assolutamente d’accordo). Uno dei pezzi migliori della band formata da Anthony Kiedis, John Frusciante (che nel 1992 uscì dal gruppo, per poi tornare nel 1998, uscirne nuovamente nel 2009 e poi tornare definitivamente nel 2019), Flea e Chad Smith è “Under the bridge”, riconoscibilissimo grazie all’arpeggio iniziale ad opera proprio di Frusciante.

Agli inizi degli anni Novanta i RHCP non erano gli unici “anti-conformisti” della musica. A far loro compagnia c’era il grunge dei Nirvana, degli Alice in Chains, dei Soundgarden e dei Pearl Jam. La rottura degli schemi, l’allontanarsi da tutto ciò che gli anni Ottanta avevano prodotto, è il simbolo di questa generazione.

Potrei a questo punto consigliarvi di vedere la trasposizione cinematografica del film preso dall’opera di Brizzi. che vede un giovane Stefano Accorsi nel ruolo di Alex, ma non lo farò (voi però, dopo aver letto il libro, dategli lo stesso un’occhiata!). Il film che invece si collega alla perfezione, a mio avviso, tramite il nostro filo rosso, al libro di Brizzi e al pezzo dei RHCP è “Breakfast Club”, un film che ha segnato gli adolescenti dell’epoca.

Una scena del film

Film del 1985, scritto e diretto da John Hughes, “Breakfast Club” racconta la storia di cinque studenti di scuola superiore -John, Andy, Brian, Claire e Allison- che, a causa di una punizione, sono costretti a trascorrere l’intera giornata in biblioteca. Il preside assegna loro un tema, dal titolo “Chi sono io?”. Le lunghe ore di punizione consentono ai ragazzi di conoscersi e di parlarsi; dopo vari dibattiti, punzecchiature e balli i cinque si siedono in cerchio e svelano la ragione per cui sono lì. Alla fine giunge il momento di scrivere il tema e sarà Brian a scriverlo a nome del gruppo.

«Caro signor Vernon, accettiamo di essere stati in punizione a scuola di sabato qualunque sia stato l’errore che abbiamo commesso. Ma pensiamo che lei sia proprio pazzo a farci scrivere un tema nel quale dobbiamo dirle cosa pensiamo di essere. Tanto lei ci vede come vuole. In termini semplici, per essere più chiari, quelli che abbiamo scoperto è che ognuno di noi è: un genio… e un atleta… e un pazzo, una principessa e un criminale. Abbiamo risposto alla domanda? Con affetto, il Breakfast Club.»

In un certo senso tutti i cinque protagonisti di questo iconico film sono “usciti” dal gruppo, ma è John -nemmeno a farlo apposta si chiama come il vero Frusciante-, il più ribelle dei cinque, che mi ha ricordato maggiormente “il vecchio Alex”. Un personaggio che vi rimarrà nella mente, proprio come farà il nostro Alex, una volta che avrete letto il romanzo di Brizzi. 

Vedete il filo rosso anche questa volta? Fatemelo sapere! E soprattutto, se vi va, pensate a quali altri collegamenti si potrebbero fare…così da tessere il vostro personale fil rouge!