Un romanzo avvincente e accogliente che racconta la famiglia e i legami che si consolidano al suo interno, anche in maniera imprevedibile. Il fulcro di MONOGAMIA, il nuovo libro di Sue Miller pubblicato da Fazi nell’elegante ed efficace traduzione di Martina Testa è infatti l’amicizia tra la prima e la seconda moglie di Graham, libraio, appassionato di cibo e vini e sempre circondato di persone. Dopo essere stato lasciato da Frieda, con cui ha avuto il figlio Lucas, a causa dei suoi ripetuti tradimenti e dopo una serie di avventure, Graham incontra Annie, timida e riservata fotografa con cui rimane sposato per trent’anni. Dalla loro unione nascerà Sarah e la scrittrice americana è maestra nel farci entrare nell’animo dei personaggi, mostrando, attraverso la quotidianità, l’eccezionalità di ogni esistenza. Così nasce un legame forte tra le due mogli – come le chiama scherzosamente Graham – così diverse e all’inizio accomunate dalla figura dell’uomo e poi via via coinvolte in un rapporto di reciproca stima e affetto. Tanto che i rispettivi figli fanno riferimento a entrambe e paradossalmente trovano nell’una o nell’altra ascolto e corrispondenze che spesso mancano con la madre biologica. Così il romanzo si sposta dalla figura ingombrante non solo fisicamente di Graham alle due donne e ai percorsi di vita dei loro figli. Lucas si sposerà con una donna francese volitiva e affascinante mentre Sarah troverà a San Francisco il modo di esprimere le sue potenzialità in un’emittente radiofonica. Sue Miller riesce a delineare le complesse personalità di Frieda e Annie, contestualizzando il loro rapporto con Graham: così Frieda rappresenta il primo amore e le comuni aspirazioni giovanili, mentre Annie è l’amore più maturo e consapevole. Ma l’uomo straripante di idee, amicizie, eccessi, entusiasmo, calore umano, sarà davvero cambiato? Avrà trovato un freno alla sua vitalità anche sessuale? E Annie saprà fotografare la nuova realtà che si trova ad affrontare? Le risposte in un romanzo vero e nello stesso tempo sorprendente e imprevedibile.

Simonetta Bitasi