“Avevo le mie idee circa un fine superiore, ma non erano abbastanza. Avrei potuto usarne di più. Nei primi anni dell’adolescenza andavo sempre alla stazione dei bus della mia città con l’intento di elemosinare i soldi del biglietto per Las Vegas… avevo desiderio di bellezza. Mi sedevo a fare i compiti su una panchina, poi andavo a casa”. Dopo “Tutte le conseguenze”, Joan Silber torna a indagare l’animo umano in UN’IDEA DI PARADISO, dove seguendo un lieve filo di Arianna ci immerge in un labirinto di storie ma soprattutto di personaggi alla ricerca del proprio paradiso personale. Partiamo con quello che ricorre più volte e che dispiega la sua esistenza dal primo all’ultimo racconto: Alice ama ballare e vuole cercare fortuna a Broadway ma intanto durante una crociera si innamora e si trasferisce in Francia. Il matrimonio naufraga e allora ritorna negli Stati Uniti per riprovare la carriera artistica ma anche qui non si sente più a casa. La ritroveremo ancora in Francia e con un amore più maturo. Nel mezzo troviamo Duncan, l’ambizioso insegnante di danza di Alice e le sue delusioni sentimentali; la poetessa Gaspara Stampa (“ma di tutti i poeti la sua preferita era Gaspara Stampa, l’italiana autrice dei sonetti che gli avevo sentito cantare. È una specie di versione cinquecentesta del blues, spiegò. L’amore l’ha fatta soffrire ma lei non demorde. Pensa che tutte le donne debbano invidiarle l’intensità con cui ama”) raccontata a Venezia nel Sedicesimo secolo per passare poi a un appassionato lettore di Rilke che si ritrova ad allevare un figlio non programmato. Ritorniamo nel passato con il racconto di una coppia che parte per occuparsi di una missione cattolica in Cina, per chiudere il cerchio con Giles, che in seguito alla morte della moglie cerca una nuova serenità nel buddismo. E qui ritroviamo Alice e il cerchio si chiude. Al di là della ricchezza dei personaggi, delle situazioni che si trovano a vivere, degli intrecci che via scopriamo nelle loro vite, la scrittrice americana mette in campo tutta la sua capacità narrativa, incantando il lettore con una prosa calda e avvolgente, quasi paradisiaca.

Simonetta Bitasi