Booktherapy consiglia #06

V13. Cronaca giudiziaria di Emmanuel Carrère

Adelphi, 2023

Qualche anno fa ho iniziato a leggere la bibliografia di Carrère e da quel momento ho sempre cercato di consigliarlo, di spronarvi a leggerlo, per apprezzarlo come l’ho amato io.

È uscito “V13” e questo libro non ve lo vorrei raccomandare: ve lo vorrei regalare. Vorrei leggerlo insieme a voi, ad alta voce. Vorrei gridare insieme e vorrei piangere: asciugare le vostre lacrime, farmi asciugare le mie. Vorrei trovare parole di conforto, vorrei farmi consolare. Vorrei smetterla di sottolineare ogni frase, perché sono un pugno nello stomaco ogni storia letta, ogni esperienza, ogni testimonianza. Lo sono anche ogni ragazza e ragazzo e ogni genitore che dignitosamente si sono presentati alla sbarra, parlando a testa alta, ascoltando e ascoltandosi.

Dalle poche parole che ho scritto sopra non capirete certamente di cosa tratta “V13”: il libro è diviso in tre principali paragrafi: “Le vittime”, “Gli imputati”, “La Corte”. Siamo a Parigi, è venerdì 13 novembre 2015. Luoghi: il teatro Bataclan, Stade de France, i bistrot “Le Petit Cambodge”, “Le Carillon”, “La Belle Équipe”, la pizzeria “Casa Nostra” e “Café Bonne Bière”. Il meteo quella sera era insolitamente piacevole. I tavolini erano gremiti di ragazze e ragazzi. Il teatro ospitava un noto gruppo rock. Da quel giorno tutto cambiò.

9 mesi: sono i giorni che lo scrittore ha passato seduto nel bunker dove si è svolto il processo agli imputati degli attentati di quel giorno.

Parla di vittime senza vittimismo, parla di imputati senza condannarli preventivamente, parla di giustizia senza ingiustizie.

Non può esistere recensione per un libro di questo calibro, esistono solo riflessioni e pensieri a tratti controversi.

Ho segnato molte frasi, ho febbrilmente sottolineato tantissime parti del testo che ricordo a memoria, che rimarranno impresse nella mia mente per molto tempo, che mi fanno arrovellare, che mi tengono sveglia e che mi fanno parlare con chiunque di quello che ho appena letto.

Vi auguro di leggerlo, di farvi trasportare nell’aula di questo bunker, nella storia di vittime, di sopravvissuti e di innocenti, di imputati, di giudici e avvocati.