Il romanzo di Simi è esilarante sia per chi conosce molte delle situazioni narrate, dalle semplici ma sempre insidiose presentazioni in librerie o biblioteche ai grandi e affollati festival, sia per chi è al di fuori del mondo editoriale. È una commedia ben costruita e con un ritmo incalzante e precisi tempi comici lo scrittore viareggino non ci risparmia miserie e mitomanie del mondo dei libri, a cui anche noi lettori contribuiamo. Seguiamo le peripezie di Gianfelice Sperticato, ancora assistente universitario a più di cinquant’anni, autore di nicchia che si trova in una gloriosa libreria sulla via del tramonto per presentare il suo “capolavoro”, “Lo scempio”. Ma assodato che “la stragrande maggioranza della popolazione, messa di fronte a una scelta secca, preferirebbe accettare un invito a cena da Hannibal Lecter piuttosto che assistere alla presentazione di un libro”, non è facile intuire il risultato della presentazione. Tanto che il nostro se la prende nell’antibagno con la sagoma a grandezza naturale di Federigo Crudeli, autore di un thriller diventato da subito un bestseller da migliaia di copie, tradotto in tutte le lingue esistenti. Per uno strano gioco del destino le loro esistenze si incroceranno e il confine tra narrativa di intrattenimento e letteratura si mostrerà sempre più labile. Lui stesso autore del genere più venduto, Simi scardina pregiudizi e facili catalogazioni, mostrando come quasi mai esistono confini netti, ma una complessità più articolata e spesso imprevedibile. Così un romanzo giallo può raccontare gli aspetti politici e sociali del nostro paese come anche le dinamiche del mondo del calcio o i paesaggi del mare d’inverno, e un libro umoristico può farci riflettere sul nostro ruolo nella filiera della lettura e insieme mostrare a cosa può servire nella vita quotidiana saper recitare in latino i versi di Catullo.

Simonetta Bitasi