Recensione del libro del mese di marzo 2023

Libri in Porto

Intenso, forte, crudo, violento. La storia della Palestina la conosciamo attraverso la vita di Amal che ce la racconta facendo un balzo temporale all’indietro, quando la sua terra apparteneva ancora agli arabi, fino ad arrivare agli ebrei, sopravvissuti ai campi di sterminio, che, con massacri e distruzioni hanno fondato lo stato di Israele.
Ma i palestinesi non hanno perso la voglia di trovare la loro identità , di sentirsi parte di un popolo. E anche nei momenti più bui, come spesso succede, ci si attacca alla speranza, a qualcosa di bello, come un padre che legge una storia tenendo in braccio la propria figlia. Un libro importante, da leggere, se non altro per rendersi conto che tanti fatti la nostra cultura occidentale non li conosce, che le notizie arrivano filtrate, e che di letteratura palestinese non c’è quasi nulla. Ad arricchire un incontro che già di per sé è stato denso, è stata la presenza di Ghassan, volontario della Croce Rossa, che ha prestato aiuto ai palestinesi nei campi profughi devastati. Quando c’è la guerra i civili sono tutti vittime. E’ il potere di pochi a dettare legge. il 95% delle persone in Terra Santa vive in pace. Come si fa a cercare di fare un passo verso una soluzione di non violenza? Con il perdono, con l’educazione alla convivenza, con la comunicazione, che è conoscenza e mette in circolo affettività. Questo è il nostro dovere.

Recensione a cura di Lorella Cantusci

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