Professional profile of the school librarian for Italy di Bruno Cavallarin

La lg 15 del 13 febbraio 2020 ha segnato in Italia un passaggio fondamentale nell’evoluzione dei rapporti fra istituzioni e biblioteche scolastiche:

  • ha individuato delle scuole polo regionali alle quali ha affidato un ruolo specifico: “promuovere la collaborazione tra le istituzioni scolastiche della rete e quelle del territorio” e “organizzare la formazione per il personale delle scuole della rete impegnato nella gestione delle biblioteche scolastiche” (cfr. Art 5);
  • ha promosso un’azione sinergica tra il MIM e le biblioteche scolastiche istituendo una cabina di regia, cui spettava il compito di porre delle linee guida a livello nazionale e una rete di referenti regionali a cui veniva affidato il ruolo di entrare in contatto con le singole Istituzioni scolastiche.

Tra Scuole Polo e Cabina di Regia c’è stato un confronto continuo che ha rappresentato un modus operandi estremamente efficace per una crescita rapida e uniforme.  

Tale premessa è condizione necessaria per comprendere il punto di vista dal quale prende lo spunto la presente relazione, ovvero la Formazione Regionale attivata in Lombardia a seguito del Piano Nazionale di Formazione promosso dalla Lg 15/2020 Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura. Più ancora della fase nazionale (che già ha avviato attraverso il forum un dialogo con i corsisti), il percorso regionale ha permesso un feedback significativo, capace di restituire non solo umori e reazioni emotive, ma percorsi propositivi e fortemente innovativi, suggeriti da chi opera sul campo. La realtà vissuta – e testimoniata dal contatto con circa 600 istituti lombardi e con altrettanti operatori – ci dice che esistono e vengono seguiti con continuità, nelle biblioteche scolastiche, efficaci percorsi innovativi: iniziative motivazionali, attività di recupero di conoscenze, servizi al territorio con aperture pomeridiane dei locali (a volte resi autonomi dall’assetto dell’istituzione scolastica), iniziative di ascolto musicale o teatrale, mostre d’arte o di attività laboratoriali, operazioni di sensibilizzazione di studenti genitori e cittadini su tematiche relative alla legalità, corsi di alfabetizzazione o di approfondimento digitale e di calcolo computazionale, concorsi promossi e gestiti da studenti, iniziative di scambio di letture, mercato di libri usati, letture di gruppo.

Sulla base di tale patrimonio di idee e di prassi innovative, si rende necessario tornare a parlare di ‘bibliotecario scolastico’ per la convinzione che la ricchezza del momento che si sta vivendo sia pari alla sua fragilità. Le azioni rese possibili dopo la lg 15/2020 devono trovare continuità e legittimità in un assetto istituzionale: infatti, si percepisce in maniera sempre più netta la convinzione che tali attività dipendano unicamente da singole leadership, pur propositive e trascinanti, ma insofferenti di trovare ostacoli all’interno dell’istituzione stessa. Si sente sempre più l’urgenza di un ruolo specifico del bibliotecario scolastico, caratterizzato da specifiche competenze rispondenti ai tempi che cambiano e ai canoni dell’Atlante delle professioni. Tutto resta però da definire: curriculum, profilo, ambito lavorativo, ministero competente, attività formativa, etc.

Scopo dello studio

Obiettivo chiaro e dichiarato è dimostrare la necessità di vedere riconosciuta la figura professionale del bibliotecario scolastico. Primo passaggio fondamentale è la definizione del profilo professionale del bibliotecario scolastico: dal profilo dipende il curriculum di studi e di competenze che il bibliotecario scolastico dovrà avere, dal profilo dipenderà anche il riferimento ad un ministero competente, dal profilo dipenderà un programma di aggiornamento.

Ma la complessità di questo ruolo deve essere a tutti chiara in quanto per il momento il bibliotecario scolastico sa solo ciò che non potrà essere:

  • non potrà essere un semplice bibliotecario
  • non potrà essere un semplice docente
  • non potrà essere esperto in un’unica disciplina
  • non potrà essere un semplice catalogatore 
  • non potrà essere un semplice gestore di prestiti
  • non potrà essere un semplice promotore della lettura

ma deve possedere preparazione interdisciplinare e formazione bibliotecaria approfondite e costantemente aggiornate. Non dimentichiamo quanto si affermava già nel 1998: “la biblioteca scolastica fa da ponte tra la scuola e la società e, di conseguenza, deve offrire risorse informative e di intrattenimento che riflettano la società nella quale essa opera” (Hannesdóttir, 1998).

La biblioteca scolastica fa da ponte tra una scuola che, per natura vocazione e prassi, necessita di un impianto metodologico stabile e una società in continua trasformazione: “Nell’epoca della cosiddetta ‘esplosione dell’informazione’ […] la biblioteca scolastica svolge un ruolo essenziale in quanto aiuta gli studenti a sviluppare le capacità teoriche di recupero dell’informazione e li assiste nell’acquisizione delle abilità pratiche di uso e gestione delle fonti di informazione” (Hannesdóttir, 1998).

C’è da chiedersi se questo profilo professionale, flessibile e rigoroso, attento ai cambiamenti e rispettoso del metodo, possa affidarsi ad una, seppur coinvolgente e innovativa, leadership o non debba invece trovare un’inquadratura e un riconoscimento all’interno dell’istituzione scolastica.

Anche la recentissima campagna lanciata dal MIM “Una biblioteca in ogni scuola” deve prendere atto che, senza figure professionali adeguate, ne va della sopravvivenza della biblioteca scolastica innovativa italiana.

È giunto il momento in cui la serie dei “non poter essere” di cui si diceva, deve convertirsi in azioni precise e positive grazie ad un esplicito riconoscimento all’interno dell’istituzione scolastica.

Rassegna letteraria

Esiste un’ampia letteratura sulla professione del bibliotecario pubblico (pubblicazioni e corsi Aib, Atti IASL).  La professione del bibliotecario pubblico è riconosciuta negli organi ufficiali  (Istat, LA CLASSIFICAZIONE DELLE PROFESSIONI; Atlante delle professioni – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO).

Il ruolo del bibliotecario scolastico è sempre stato presente, fin da quando si è cominciato ad affrontare il tema “biblioteca scolastica” nell’istituzione scolastica, sia in ambito normativo (un ampio quadro della legislazione italiana relativamente alla biblioteca scolastica risale ad un intervento di Donatella Lombello al 53° Congresso AIB del 2006) che nella letteratura (IFLA – Atti Convegno Internazionale Padova 13-14 dicembre 1996). Sigrún Klara Hannesdóttir nel 1998, rivisitando uno studio pubblicato dieci anni prima, ha dedicato una sorta di linee guida alla figura del bibliotecario scolastico e alle competenze richieste, delineandone i tratti fondamentali. Da un punto di vista istituzionale, la figura del docente incaricato di gestire una biblioteca scolastica è stata da sempre concepita in un ruolo di leadership che ha gradualmente acquisito «una maggiore importanza professionale e visibilità» sia pur distinta in «una grande varietà di attività di leadership» (Branch-Mueller; Rodger, -Atti IASL 2021) 

Branch-Mueller; Rodger mostrano come negli ultimi quindici anni si è individuata la necessità per il bibliotecario scolastico di acquisire una formazione specifica tale da garantire non solo la realizzazione di una serie sia pur definita di “disposizioni” richieste dal ruolo, ma anche l’acquisizione di una formazione specifica in ambito biblioteconomico. Formazione che deve essere opportunamente valutata per poter riconoscere ad un docente l’adeguata competenza nel ricoprire il ruolo di bibliotecario. Solo recentemente, cioè dal 2020 (Avviso Biblioteche innovative 2017- Appello forum 2019– Relazioni in Formazione Nazionale 2021-23- Webinar on line Marquardt 2021-23; Convegni: ottobre AIB Lombardia 2022; Primo e secondo Veneto 2021-2022; Marquardt – Raj Kumar Bhardwaj, 2023), in conseguenza ad un ampio ripensamento della biblioteca scolastica in termini di ambiente di apprendimento innovativo, si prospetta sempre più chiara la necessità di formare e quindi riconoscere una vera e propria professionalità del docente bibliotecario, equiparata alla professionalità riconosciuta del bibliotecario, ma con l’apporto delle competenze proprie dell’insegnamento.

Metodologia

Accanto all’ampia letteratura in materia di biblioteche scolastiche la presente ricerca ha trovato fonte di preziose indicazioni in tanto materiale raccolto a contatto con operatori del settore scolastico e non: annotazioni, considerazioni, riflessioni maturate sul campo della Formazione in Regione Lombardia alle prese con circa 600 Istituti (ovvero circa la metà di quelli sede di dirigenza esistenti in Lombardia). Seguire l’ampia offerta formativa proposta dalla Scuola Polo del “Francesco Gonzaga” di Castiglione delle Stiviere (MN), affidata ad esperti di diversi settori sia per la parte teorica che per la parte laboratoriale, è divenuto un osservatorio privilegiato non solo della situazione reale delle biblioteche scolastiche lombarde, ma anche delle condizioni operative dei vari modelli di gestione e di azione dei bibliotecari scolastici. Qual è il quadro emerso? 

  • esistono, ma non erano conosciute, molte biblioteche strutturate come ambienti di apprendimento accoglienti capaci di rendere piacevole la ricerca, l’approfondimento e la lettura;
  • sono sempre più diffusi i casi di biblioteche scolastiche che hanno scoperto specificità del patrimonio posseduto (ad esempio nell’ambito tecnologico, delle opere in lingua o delle opere per target particolari) ma non hanno possibilità di valorizzare tali settori 
  • sono frequenti casi di biblioteche scolastiche che si aprono al territorio con specifiche programmazioni e proposte culturali;
  • sono sempre di più i docenti, gli studenti, i dirigenti e altri professionisti  (architetti, arredatori, videomaker, attori, musicisti, … ) disponibili e anche desiderosi di interagire per un prodotto frutto di un’equipe multiprofessionale
  • molte sono le biblioteche scolastiche desiderose di avviare attività di ripresa e di rinnovamento che sentono il bisogno o di guide di riferimento e di formazione o di professionalità in ambito biblioteconomico
  • sono molte le biblioteche scolastiche che, non riuscendo a superare il vuoto istituzionale della professionalità biblioteconomica, affidano la gestione a cooperative esterne mantenendo separate le due competenze di docente e di bibliotecario
  • esistono poi biblioteche che hanno avuto il coraggio di intraprendere il percorso integrato del docente formato in biblioteconomia: queste devono convivere con il continuo sopraggiungere di emergenze che diventano prioritarie rispetto ad una biblioteca che non fa parte del sistema

Il confronto avviato con tutte queste realtà ha raccolto paradossalmente proposte innovative, più che lamentele difficoltà e ostacoli, e ha fatto emergere una grande costante esigenza di confronto e di conferme nel proprio percorso, quasi a riprova della sensazione diffusa di aver intrapreso un terreno inesplorato.

Risultati

Sulla base delle analisi, si prova di seguito a tracciare un profilo di bibliotecario scolastico che sommando le due professionalità di docente e di bibliotecario si configuri come nuova professione. Allo scopo di semplificare gli elementi del profilo pur salvaguardando il rigore dell’impostazione, si è stabilito di riprodurre lo schema proposto dall’Atlante delle professioni (che, ovviamente, non prevede la figura del bibliotecario scolastico), pubblicato dall’Università degli Studi di Torino. Sul fronte scolastico modello e fonte di riferimento è il lavoro di Sigrún Klara Hannesdóttir al capitolo “Interpretazione delle competenze”

PROFILO DEL BIBLIOTECARIO SCOLASTICO

Norme che regolano la professione 

Vale quanto previsto per la professione bibliotecaria, con in più la necessità di possedere competenze comprovate in didattica disciplinare e interdisciplinare. 

Attività

Svolge tutte le attività proprie della professione bibliotecaria con alcune aggiuntive:

  1. nel gestire il sistema documentale della biblioteca, opera “la selezione e l’acquisizione di nuove risorse per la biblioteca” e agisce in osservanza delle indicazioni e delle raccomandazioni espresse dall’amministrazione scolastica di riferimento nonché da eventuali piani programmatici della biblioteca stessa, ma ha anche il compito di indagare presso le diverse figure di docenti di tutte le discipline per raccogliere eventuali particolari necessità o suggerire percorsi di acquisto emergenti dalle politiche della biblioteca;
  2. nell’erogare il servizio di consultazione e prestito del patrimonio documentale, accoglie “l’utente, comprende le esigenze, orienta e assiste all’utilizzo dei servizi offerti dalla biblioteca”, ma ha anche il compito di affiancare la didattica nel trasmettere competenze informatiche, di information literacy e metodologia della ricerca, il tutto declinato non solo secondo le diverse aree disciplinari, ma anche coltivando i principi del pensiero computazionale;
  3. nell’organizzare i servizi per i particolari target di utenza, offre “servizi a target di utenti previsti” da tutti gli ordini di scuola e tutti gli indirizzi, “proponendo servizi ad hoc sia a fruitori che a non ancora fruitori della biblioteca”, ma ha anche il compito di creare in biblioteca un luogo considerato “terzo spazio (Roncaglia)” rispetto all’organizzazione tradizionale dei gruppi classe e delle discipline, che sono i due poli attorno ai quali ruota il sistema scolastico. Il bibliotecario scolastico deve offrire a studenti e personale tutto della scuola un luogo della cultura e del sapere in grado di affiancare la didattica, e contemporaneamente offrire strumenti e occasioni per lavorare in maniera più trasversale, aiutando a sviluppare qualunque interesse come fattore di arricchimento personale. Gran parte dell’impegno è rivolto a tutti gli utenti che presentano tipologie particolari nell’ambito dell’apprendimento: portatori di handicap, bes, alunni con disturbi dell’apprendimento, alunni stranieri, alunni demotivati e bisognosi di qualche forma di recupero, alunni “eccellenti” che necessitano di attività di approfondimento. Per ogni tipologia di studente (o personale della scuola o anche familiare) con esigenze particolari e non ascrivibili alla norma, il bibliotecario scolastico crea condizioni di “inclusività”;
  4. nell’organizzare attività promozionali, parte “dalla definizione di un piano di marketing e dall’individuazione delle risorse necessarie (partner istituzionali e privati, esperti grafici per le locandine, tecnici video per riprese, risorse finanziare necessarie…)”, ma ha anche il compito di mantenere attivo un ampio progetto di advocacy della biblioteca scolastica soprattutto all’interno di ciascun istituto scolastico, dove far conoscere le caratteristiche della biblioteca come nuovo luogo di apprendimento. Inoltre l’advocacy è rivolta anche al territorio con cui rimane attiva ogni forma di collaborazione.

Ambienti di lavoro

Il BIBLIOTECARIO SCOLASTICO può lavorare in:

  • biblioteca, luogo dedicato dall’istituzione scolastica alla sede di conservazione del materiale documentario e alla gestione di ogni attività;
  • nelle aule in cui può incontrare le classi, avviare laboratori, fare formazione;
  • in spazi più ampi dedicati ad attività con maggior pubblico (aule magne, palestre, cortili, teatri…);
  • in luoghi più riservati ma dotati di strumenti digitali per la catalogazione o eventualmente di archivi;
  • in altre biblioteche scolastiche o pubbliche per realizzare le collaborazioni previste. 

Le condizioni di lavoro prevedono una disponibilità oraria al servizio delle attività di biblioteca in cui il bibliotecario scolastico rivesta anche il ruolo di coordinamento per poter guidare e far opportunamente interagire varie figure di “specialisti” nei vari settori (catalogatore, gestore prestiti, programmatore eventi, addetto agli acquisti e scarto, ricercatore, …), e mantenere i contatti con tutti gli attori del mondo della scuola.

Competenze

Tutte le competenze di un bibliotecario sovrapposte a quelle di un docente. Inoltre, competenza nuova è quella di saper coniugare le due precedenti a favore di un servizio culturale ed un supporto educativo-didattico allargato a tutti gli ambiti disciplinari.  

Conoscenze

Tutte le conoscenze di un bibliotecario sovrapposte a quelle disciplinari di un docente. Inoltre, conoscenze nuove sono quelle che riguardano almeno in generale le discipline diverse dalla propria e le realtà/politiche culturali e sociali del territorio a cui una biblioteca scolastica è per sua natura aperta.

Abilità richieste

Tutte le abilità richieste ad un bibliotecario sovrapposte a quelle professionali di un docente applicate ad aspetti dell’insegnamento svincolati dalla programmazione disciplinare e dalla valutazione, allargati ad un rapporto collaborativo con tutti i colleghi membri del collegio docenti

Percorso formativo 

Si rende necessaria l’individuazione di un ente competente che analizzi i percorsi formativi già stabiliti, in maniera separata, per docenti e bibliotecari. La sintesi tra le competenze dell’uno e dell’altro finisce per delineare il curriculum di una figura professionale diversa sia dall’uno che dall’altro ma comprensiva di entrambi, capace di cooperare in modo sistematico alla programmazione didattica ma, al tempo stesso, in grado di proporsi quale guida nella gestione della complessità di informazioni che la società ci propina. Necessitano, inoltre, strumenti adeguati di aggiornamento costante.

Implicazioni e conclusioni

Nella cultura di oggi ci stiamo allenando (e quindi dobbiamo preparare i giovani) a concetti nuovi di realtà: realtà aumentata, realtà mista, realtà virtuale. Di conseguenza ci stiamo assuefacendo ad ambienti (di apprendimento in senso ampio) diametralmente opposti a quelli proposti dal sistema scolastico. Ne deriva che non è solo opportuno, ma è urgente rinnovare gli ambienti tradizionali obsoleti perché può diventare addirittura dannoso operare in direzione contraria alla società dal punto di vista didattico. 

Va però detto che altrettanto dannosa può rivelarsi una repentina trasformazione del sistema scolastico che, per sua natura, non può essere radicalmente rivoluzionato. 

Si tratta quindi di affiancare un ambiente di apprendimento innovativo che proceda con vita propria, ma si integri per sua caratteristica con il sistema base in quanto ambiente di apprendimento trasversale o super partes. E questo ambiente è la biblioteca innovativa, nella sua proposta di realtà aumentate, miste e virtuali che però deve essere potenziata tanto da divenire non solo “sfogo” o “via di fuga”, ma “transito” in grado di aprire varchi d’ingresso delle stesse esperienze di apprendimento anche nei percorsi tradizionali.

Una biblioteca scolastica con questa funzione non può esistere senza una figura di docente bibliotecario, riconosciuto in un ruolo ufficiale, con una preparazione comprovata, sintesi di due professionalità, con doti di elasticità didattica, creatività e capacità organizzativa e di coordinamento, oltre alla capacità di mantenere i contatti con tutti gli attori del mondo della scuola.

Occorre un coinvolgimento diretto di diverse realtà:

  • i Ministeri coinvolti (dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura) per l’affermazione istituzionale del bibliotecario scolastico
  • l’Associazione Nazionale Presidi per il riconoscimento della nuova professione operante nella scuola, la sottoscrizione della richiesta al MIM, la proposta di modelli di esercizio della nuova professione  
  • l’Associazione Italiana Biblioteche e i dipartimenti universitari per stabilire i parametri necessari per la formazione e per la valutazione dei curricula

BIBLIOGRAFIA

Atlante delle professioni, Università degli Studi di Torino <https://www.atlantedelleprofessioni.it/> 

Bonnet, Vittorio, Il punto di vista degli studenti, «Biblioteche Oggi», XLI (2023), n. 4, p. 51-53

Branch-Mueller; Rodger, “Single threads woven together in a tapestry”: Dispositions of Teacher-Librarian Leaders, Atti 49a Conferenza annuale IASL 2021

Cavallarin, Bruno, Per una advocacy efficace della biblioteca scolastica : Valorizzare le buone pratiche: il caso della Lombardia,  «Biblioteche Oggi», XLI (2023), n. 4, p. 25-26.

Erickson, Norene, I may not be a librarian, but I’m running the school library: Understanding the work identity of library paraprofessionals, Atti 48a Conferenza annuale IASL 2019

Formazione e azione educativa del bibliotecario scolastico. Senza confini.  In ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE Padova 13-14 dicembre 1996 a cura di Marina Bolletti, Donatella Lombello Soffiato, Luisa Marquardt

Hannesdóttir, Sigrùn Klara, Bibliotecari scolastici : competenze richieste : linee guida, traduzione italiana a cura dell’AIB, Commissione nazionale biblioteche scolastiche. Roma: AIB, 1998.

IFLA, General Conference, 1992. […], Papers. <http://files. eric.ed.gov/fulltext/ED356785.pdf>.

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Lombello, Donatella Il docente documentalista scolastico : una professionalità “fuori legge”, 53o Congresso nazionale AIB, 18–20 ottobre 2006

Marquardt, Luisa, La biblioteca scolastica … si presenta : Un’iniziativa AIB di successo, «Biblioteche Oggi», XLI (2023), n. 4, p. 27-32.

Marquardt, Luisa – Bhardwaj, Raj Kumar, Ranganathan’s Legacy and Implications of The Five Laws of Library Science on School Librarianship, 2023

Marquardt, Luisa, Contrastare la povertà educativa: una biblioteca in ogni scuola. Guida pratica per la biblioteca scolastica. Presentazione di Maurizio Caminito (Forum del Libro). Roma, Forum del Libro – Save the Children, 2022. <https://s3.savethechildren.it/public/files/ uploads/pubblicazioni/contrastare-la-poverta-educativa-una-biblioteca-ogni-scuola.pdf>. 

Marzoli, Rita – Papa, Ornella, Quando la biblioteca scolastica fa la differenza, «Biblioteche Oggi», XXXVI (2019), n. 36, p. 28-36, <http://dx.doi.org/10.3302/0392-8586-201901-028-1>.

Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali <https://professioni.istat.it/sistemainformativoprofessioni/cp2011/?db=2021>