Recensione del libro del mese di novembre 2023
La scrittrice premio Nobel Nadine Gordimer ci porta con questo romanzo nel Sudafrica degli anni 80, dove le vicende di Sonny e della sua famiglia si calano in un periodo storico in cui ancora l’apartheid era una ferita aperta e i movimenti politici di lotta per la libertà erano di estrema attualità.
Il romanzo ha dato vita ad un confronto che ha diviso i lettori nelle loro opinioni, rendendo interessante ed animata la discussione. Tutti hanno riconosciuto l’importanza di aver portato alla luce la rivolta contro l’apartheid e hanno inoltre apprezzato lo sviluppo della vicenda familiare, dei rapporti tra i personaggi (soprattutto quello padre /figlio) e l’evoluzione degli stessi; in particolare sono i personaggi femminili che hanno un loro marcato sviluppo e una
rilevanza speciale all’interno della narrazione.
Però, mentre per alcuni la scrittura è risultata potente ed evocativa, al punto da rendere alcuni momenti della narrazione di un’intensità quasi cinematografica, per altri la stessa tecnica stilistica, l’alternanza di due voci narranti (una in prima e una in terza persona), la scarsa contestualizzazione storica e la presenza di digressioni piuttosto tecniche sulle teorie politiche della lotta per la libertà hanno reso l’opera molto faticosa da affrontare.
L’autrice è portavoce della libertà e dell’emancipazione del suo popolo.
Recensione a cura di Marianna Gamba