Rumple è un mostro che vive nascosto in un tombino perché convinto che il suo aspetto spaventerebbe e allontanerebbe tutti quanti. In una vita di completa solitudine, ci sono tre cose che danno conforto a Rumple, il suo amico Candy Corn Carl (fatto di avanzi di cibo rinsecchito), assaporare la libertà della notte camuffato da spazzatura con una banana in testa e aspettare il suo giorno preferito in assoluto: “la parata annuale delle frittelle allo zucchero filato Pigia Pigiama”. Rumple è quindi affranto quando nel suo giorno speciale scopre che nel cestino accanto al suo tombino non ci sono bucce di banane ed è quindi impossibile per lui uscire, poiché sprovvisto del suo travestimento. A Rumple non resta che disperarsi, quando ad un tratto i suoi pianti vengono sovrastati da una vocina proveniente dalla strada che richiama la sua attenzione. Il mostriciattolo viene così a scoprire che i cittadini sono tutto fuorché inconsapevoli della sua presenza e al di fuori del suo tombino c’è un’intera comunità pronta ad accoglierlo a braccia aperte poiché, per tutto questo tempo, erano solamente le paure e le insicurezze di Rumple a causare il suo isolamento. Matthew Gray Gubler, attore, regista e ora anche autore è riuscito a creare un libro geniale che attraverso una grafica innovativa ti scalda il cuore e ti riempie di felicità, facendoti riacquistare speranza nell’umanità nonostante la sua apparente semplicità. Rumpel Buttercup è sì un libro per bambini ma potrebbe insegnare molto anche ad alcuni adulti che si sono dimenticati che “tutti sono strani, ed è questo che ci rende fantastici!”.