La sposa rapita

Nella lontana Albania del 1928, in un villaggio sperduto, vive una famiglia con tre figli, due femmine e un maschio.

Una delle due femmine Julia, è stata promessa sposa ancora prima di nascere. Peccato, che lei sia innamorata di un altro ragazzo, uno che conosce, e con cui ha scelto di fare sesso.

Ma in un paese piccolo come il loro le voci girano in fretta, e sapute le dicerie sulla figlia, il padre affretta le nozze, al punto che Julia, pur di non andare in sposa, la notte prima del matrimonio scappa con l’uomo che ama, fingendo di essere stata rapita dalla famiglia di lui. Una volta ritrovata, e saputo che se n’è andata di sua volontà, un uomo della sua famiglia le spara, uccidendola.

Per non perdere l’onore, la famiglia da in sposa la sorella minore facendola passare per Julia e seppellisce la sposa rapita in segreto.

Il libro è scritto in maniera scorrevole, va via veloce, ma lascia alla fine un magone considerevole. Lo consiglio perché è un libro profondo, che fa pensare e apre gli occhi su una realtà ancora oggi più che presente, ma lo sconsiglio a chiunque sia debole di carattere, a chi cerca una lettura leggera e rilassante e a chi non vuole stare male, perché è difficile da superare.