Fran Amador fa parte dei lokos, gruppo naziskin di ultras del Barcellona, al quale si unì a soli 14 anni dopo essersi imbattuto nel sociopatico kapo Alberto Cid per il quale sviluppa un amore complicato e proibito. Dopo quell’incontro Amador viene risucchiato in un mondo di estorsioni, droga e violenza attraverso il quale cerca di lasciarsi alle spalle l’infanzia caratterizzata dalla negligenza dei genitori che ha scavato profonde cicatrici sulla sua pelle (letteralmente). Parallelamente conosciamo Cesar Beltran, un ex giocatore di rugby e ora sicario che si guadagna da vivere vendicando, uccidendo e torturando sotto commissione. Cesar, come Amador, non ha mai avuto qualcuno che si prendesse cura di lui e le uniche persone a cui permette di avvicinarsi sono la sorella Pamela e la nipote Lucia, per le quali farebbe veramente di tutto. Le vite dei due uomini, a causa della sottrazione di una somma di denaro da parte del compagno di Lucia, vengono a contatto, creando un romanzo crudo e violento che parla di innocenza corrotta e infanzia perduta ma, allo stesso tempo, speranza di redenzione. “Il segreto di Amador” è costituito da una serie di flashback e l’alternarsi dei punti di vista dei due personaggi principali, il linguaggio è semplice e colloquiale, ma anche profondo, che riesce a rendere in modo perfetto il contesto in cui il libro è ambientato. Complessivamente è un’opera dalla lettura appagante ma allo stesso tempo dolorosa che ti riesce a far immedesimare nei personaggi nonostante le loro azioni disumane e ti lascia con una parte del loro infinito dolore nel petto.