Corso formazione Biblioteche scolastiche 2024 – 2. lezione


Struttura della notizia bibliografica in Clavis

Concetto di edizione, notizia bibliografica, esemplare, opera – Esempi

Parti del libro (fonti delle informazioni bibliografiche per la catalogazione)

Quando si crea una nuova notizia bibliografica

Catalogazione descrittiva (standard ISBD, REICAT)

Catalogazione semantica (soggetto e classe – CDD)

Reticolo dei legami bibliografici

Authority files (Voci di autorità)


Importazione della notizia bibliografica da SBN (Servizio bibliotecario nazionale)

Opac SBN: https://opac.sbn.it/

Accesso Clavis: https://bibliotechescolastiche.mn.it/clavisng

PASSO PER PASSO

  1. Prendo in mano il libro che devo ingressare a catalogo e lo apro alla pagina del frontespizio;
  2. Faccio una accurata ricerca a catalogo per verificare la presenza della catalogazione corrispondente in base ai principi per il riconoscimento dell’edizione: IISBN – numero standard se presente, elementi del frontespizio, editore, paginazione, collana e numerazione della collana;
  3. Se la catalogazione del libro è presente a catalogo, colloco la mia copia e ho finito;
  4. Se il libro non è presente a catalogo dopo una accurata verifica, ricerco la notizia bibliografica conforme all’edizione che possiedo sull’Opac SBN;
  5. Una volta identificata la notizia corretta da importare, copio il suo codice identificativo;
  6. In Clavis, mi porto nella funzione “Nuova notizia” del menù Catalogo e inserisco nella maschera di ricerca le informazioni più pertinenti per identificare la notizia bibliografica in modo efficiente e poterla importare (numero standard, titolo + autore, titolo + editore, titolo + autore + editore);
  7. Ottenuta la lista dei risultati, ricerco al suo interno il codice identificativo della notizia corretta che ho salvato in precedenza;
  8. Importo la notizia
  9. Accedo in modifica ed elimino i dati ridondanti che trovo nella sezione “Campi codificati” del record di catalogazione;
  10. Procedo alla collocazione (vedi seguito)


Struttura della collocazione dei documenti (dati gestionali e fisici)

Visibilità Opac, prestabilità, immagine esemplare, media, stato, stato fisico

La struttura logistica della raccolta:

Sezione, collocazione, specificazione

Omogeneità semantica, coerenza, leggibilità, universalità, permanenza

Inventariazione e barcode (cosa sono le serie inventariali)

Note


Sistemi di collocazione dei documenti (consolidati, abbastanza)

Per gli Istituti superiori:

SEZIONI:

AV F     AUDIOVISIVI FICTION     

AV MUS     AUDIOVISIVI MUSICA     

AV NF     AUDIOVISIVI NON-FICTION     

D     DIDATTICA     

O     OPERE     

OL     OPERE IN LINGUA ORIGINALE     

PER     PERIODICI     

REP     ENCICLOPEDIE E DIZIONARI     

S     SAGGI     

SL     SEZIONE LOCALE 

COLLOCAZIONE:

Classificazione Decimale Dewey – Semplificata alle prime 100 classi

La classificazione decimale Dewey (anche DDC, sigla di Dewey Decimal Classification) è uno schema di classificazione bibliografica per argomenti organizzati gerarchicamente, ideato dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey (1851-1931).

Per gli Istituti comprensivi:

SEZIONI:

BAMBINI

RAGAZZI

ADULTI (DOCENTI)

COLLOCAZIONI:

Bambini:

  • Primi libri
  • Leggo io
  • Romanzi e racconti
  • Avventure
  • Gialli e mistero
  • Storie fantastiche
  • Storie divertenti
  • Rime e poesie
  • Fiabe e favole
  • Miti e leggende
  • Silent Book
  • Fumetti
  • Biografie e diari
  • Lingue straniere
  • Leggo facile

Ragazzi:

  • Romanzi e racconti
  • Avventure
  • Gialli e mistero
  • Storie fantastiche
  • Storie divertenti
  • Rime e poesie
  • Fiabe e favole
  • Miti e leggende
  • Silent Book
  • Fumetti
  • Biografie e diari
  • Lingue straniere
  • Leggo facile

Divulgazione (ragazzi)

  • Arte
  • Musica
  • Salute
  • Storia
  • Geografia
  • Scienze
  • Tecnologia
  • Mondo animale
  • Natura e ambiente
  • Educazione e cittadinanza
  • Sport e tempo libero
  • Religioni
  • Lingue

Adulti (docenti):

Classificazione Decimale Dewey – Semplificata alle prime 100 classi


Cinque concetti chiave sulla organizzazione funzionale e logistica della biblioteca:

  1. Serendipity (idee, ispirazione, narrazione): la biblioteca deve essere occasione di ispirazione, in grado di farti venire delle idee
  1. Apprendimento (scoperta, formazione, alfabetizzazione): la biblioteca deve essere a supporto di attività di studio formali e informali
  1. Persone (incontro, socializzazione, partecipazione)
  1. Esperienze (co-creazione, interazione, coinvolgimento): la biblioteca deve diventare uno spazio esperienziale
  1. Creatività (gioco, innovazione, sperimentazione) : corsi per il tempo libero, attività ludiche, suonare musica, videomaking, scrittura creativa, arti visive, progettare siti web, fablab

Altre tre parole chiave:

  1. Inclusione: una buona biblioteca pone le condizioni per non escludere (è la cosa più difficile) e crea le condizioni per superare lo svantaggio culturale (quante famiglie non hanno una biblioteca domestica?)
  1. Accessibilità: una buona biblioteca rimuove gli ostacoli che rendono in qualsiasi modo “faticoso” l’accesso alla lettura, si tratti di barriere fisiche, immateriali, o peggio burocratiche
  1. Universalità: La generalità e la pluralità del sapere sono rispecchiate dalle raccolte della biblioteca, in funzione del proprio pubblico. Ranghanathan direbbe: “Ad ogni lettore il suo libro”.  

Lo scarto librario e documentario

Per intercettare i bisogni culturali e informativi dei cittadini non è sufficiente che la dotazione documentaria delle biblioteche pubbliche sia permanentemente rinnovata con nuovi acquisti ma necessita di essere periodicamente sottoposta alla pratica dello “scarto”.

Il metodo di eliminazione SR SMUSI

SR (svecchiamento raccolte) SMUSI è un acronimo stante a significare i cinque parametri per identificare i documenti librari o multimediali pronti per il loro scarto:

S = scorretto, informazione inattuale
M = mediocre, superficiale, ordinario
U = usato, deteriorato, di sgradevole presenza
S = superato
I = inappropriato, incoerente con la raccolta.

Elementi di valutazione

Sono altresì da tenere in considerazione:
• La consistenza assoluta della specifica classe e la consistenza della classe sul patrimonio generale della biblioteca.
• L’obiettivo di acquisizione per la particolare disciplina, annuale e pluriennale.
• Lo stato di conservazione del documento.
• La veste grafico-redazionale del documento.
• La data di edizione, la data di copyr. e la data di eventuali ristampe.
• L’autore (rilevanza, ambito di attività, numero di titoli presenti in biblioteca e in catalogo).
• La presenza nel documento di strumenti di corredo quali repertori, bibliografie, indici disciplinari, etc.
• La presenza nel documento di elementi di pregio quali illustrazioni, stampe, carte di tavole, riproduzioni fotografiche, etc.
• Tipologia del documento (classico, libro di documentazione di base, di divulgazione o introduzione all’argomento, saggistica d’attualità, letteratura professionale o testo di studio specialistico).
• Numero complessivo dei prestiti del documento.
• Data ultimo prestito.
• Numero complessivo dei prestiti dell’autore.
• Relativamente al contenuto:

  • Se risulta sorpassato da nuove edizioni o da risorse documentarie più aggiornate e complete;
  • Se possiede ancora rilevanza dal punto di vista scientifico o documentario;
  • Il livello di aggiornamento allo stato dell’arte della disciplina di afferenza.
  • Se contiene informazioni scorrette o desuete.

• Il numero di copie presenti nella biblioteca e nel catalogo.

DOMANDE ESEMPLIFICATIVE

• E’ ancora attuale l’argomento di cui tratta il documento?
• E’ ancora attuale il punto di vista trattato dal documento?
• E’ ancora attuale il punto di vista di cui il documento è portatore?
• A chi può interessare il documento? (N.B.: se si giunge alla conclusione che il documento può essere utile solo come fonte di ricerca per la storiografia della disciplina, è giunto il momento di scartarlo).
• Sono state fatte ristampe dello stesso testo o dello stesso autore?

Nel caso si debba scartare un libro che è l’unica copia in catalogo, occorre tenere il seguente orientamento:
a. Ci sono nuove edizioni o ristampe disponibili della stessa opera?
i. Se sì, l’opera desta ancora interesse negli editori e nel pubblico, quindi si terrà o si ricomprerà.
ii. Se no, si valuterà l’eventuale pregio dell’edizione, che può derivare dall’essere copia rara e non ristampata. In caso non dovesse sussistere questo elemento, si proceda allo scarto.

DONAZIONI

Anche nell’accettazione delle donazioni dovrà essere mantenuto un criterio di severità che tenga conto solo del valore del libro. Nell’accettare i doni bisogna sempre ipotizzare al donatore che il bibliotecario si riserva di accettare o di scartare i volumi con criteri biblioteconomici, con i minori condizionamenti possibili della figura del donatore. Anche il lavoro necessario a trattare un libro costa: pur nel caso in cui il libro sia stato donato, il gestirlo e l’immagazzinarlo ha sempre un costo. Per questo è necessario esporre sugli scaffali solo libri utili, utilizzati o almeno utilizzabili.