K vive con i suoi due fratelli maggiori, la madre “Maman” e il padre “Baba”, in un piccolo appartamento a Los Angeles. Cerca di condurre una vita più normale possibile, tentando disperatamente di essere considerato un vero “American Boy”, quando la sua esistenza è tutto purché monotona e “americanizzata”. Il padre, dalla personalità narcisistica e dominante, sperpera i soldi guadagnati dalla madre e K, cresciuto con rigore e severità, deve nascondere i sentimenti che prova per il suo migliore amico. Il suo mondo viene distrutto quando Baba rapisce i figli e li porta nella sua terra natale, l’Iran, dove restano per mesi ancora più succubi della violenza del padre. Quando fanno ritorno in America nulla sembra cambiato ma K non potrà mai riavere indietro ciò che ha perso in quel viaggio. Troppo iraniani per essere americani e troppo americani per essere iraniani, i tre fratelli dovranno navigare nella loro adolescenza da soli, con pochi veri amici e una madre dolce ma troppo impegnata a vivere il suo sogno americano d’indipendenza; venendo allo stesso tempo in contatto con l’ostilità che 11 settembre porta verso la loro etnia. “Saluterò di nuovo il sole” è un libro forte che parla di identità e del coraggio che serve per trovare la propria, ma allo stesso tempo di come ci si possa sentire smarriti e persi quando non se ne ha abbastanza. Il dolore nascosto in questo romanzo è molto ma smorzato dall’affetto che, nonostante i contrasti, il protagonista prova verso la sua famiglia, che si percepisce attraverso la narrazione in prima persona e rende la lettura toccante e profonda.
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