Immigrati digitali, generazione X, Millenials e generazione Z. La tecnologia sempre più presente nelle nostre vite, ha fatto si che la popolazione venisse divisa in queste quattro categorie senza che nessuno ne sentisse il bisogno. Vediamo di fare un po’ di chiarezza

Immigrati digitali

Sono tutte quelle persone nate prima del 1964, quindi coloro che essenzialmente hanno imparato ad usare la tecnologia molto tardi, in età adulta e quasi per costrizione. Hanno visto nascere i nuovi media ma non ci sono nati insieme e non si sono mai troppo interessati alla loro evoluzione. Per loro la tecnologia è come una ‘lingua straniera’, da imparare completamente da capo. Fu Rupert Murdoch, il più famoso editore del mondo, nel 2005, a differenziare nativi digitali ed immigrati digitali, coniando di fatto quest’ultimo termine ed inserendo una larga fetta di popolazione in questa categoria. 

Generazione X

Coloro che sono nati tra il 1965 e il 1979. Sono anche definiti ‘primi digital adopters’, ossia coloro che per primi hanno utilizzato le nuove tecnologie: dal lettore dvd al telefono cellulare, da internet alla posta elettronica. La Generazione X è inquadrata nel periodo di transizione che va dal miracolo economico negli anni 1960 alla fine della Guerra fredda nel 1989. Come sempre, quando si tratta di tracciare confini tra una generazione e l’altra, i limiti sono tutt’altro che netti e le incongruenze tra i diversi studi che provano a farlo possono essere anche significative. Rispetto alla generazione precedente hanno un’apertura mentale maggiore verso le “differenze” di genere, razza, sessuale e sono i primi ad esser cresciuti con le nuove tecnologie. È una generazione un po’ “indefinita”, “ponte” tra la sicurezza della precedente e la totale precarietà della successiva.

Millenials

Nati tra il 1980 e il 1994, detti anche ‘Nativi digitali’. Vengono inoltre definiti ‘Generazione Y’, in quanto a cavallo tra la generazione X precedente e la generazione Z successiva. Questa generazione è caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali; in molte parti del mondo, l’infanzia della generazione Y è stata segnata da un approccio educativo tecnologico e neoliberale, derivato dalle profonde trasformazioni degli anni sessanta. L’aumento delle tecnologie di comunicazione istantanea resa possibile attraverso l’uso di internet, come e-mail e messaggistica istantanea e i nuovi media utilizzati attraverso siti web e social network come Facebook e Twitter, possono spiegare come la fama dei millennials sia orientata allo scambio e al commercio grazie ad una più facile comunicazione attraverso la tecnologia.

Generazione Z

Coloro che sono nati tra il 1995 e il 2010 e che vengono anche definiti ‘digital innates’. Sono cresciuti in un mondo completamente digitale e non hanno memoria del passato, ossia quando la vita era anche analogica, vedi il telefono fisso, la videocassetta, il film al cinema. Con la rivoluzione del web che ha caratterizzato gli anni ’90, la Generazione Z è stata esposta a una quantità di tecnologia impensabile per i predecessori, tutto è veloce e istantaneo, si pensa più a mostrare ciò che si fa anziché a viverlo. Perchè usare la Z? Semplicemente perché nell’alfabeto essa e è successiva alla X e alla Y con cui erano state definite le precedenti generazioni. Il termine arriva, come spesso accade per altro, dagli Stati Uniti. Il quotidiano Usa Today aveva promosso un concorso per scegliere il nome della generazione successiva ai Millennial. Vinse il nome Generazione Z, nonostante ne furono proposti altri, tra cui: iGeneration, Gen Tech, Gen Wii, Net Gen, Digital Natives e Plurals. La Z è l’ultima lettera dell’alfabeto, ma siamo convinti che gli esperti di marketing stanno già pensando a come etichettare coloro che sono nati nella seconda decade del terzo millennio.