Ciao sono io: Amore, morte e rock ‘n’ roll

Ricche di leggende e di eccessi, stravaganti, oltraggiose, sconsiderate e rischiose, le vite delle rockstar sono spesso andate oltre le più sfrenate fantasie da sceneggiatura hollywoodiana. Purtroppo, anche le loro morti sono a state volte frutto di circostanze drammatiche volontarie, di coincidenze incredibili, di eventi imprevedibili. E, quasi sempre, sono rimaste circondate da un alone di mistero che ha dato vita a mille speculazioni. Come nella tradizione anglo-americana, delle “murder ballad” (love story che, per vari motivi, si sono concluse in modo tragico) anche le infauste fini delle rockstar sono rimaste inscindibilmente legate ai loro grandi e altrettanto impetuosi amori.

Ezio Guaitamacchi, giornalista musicale – ma anche conduttore radiofonico e televisivo – tra i più noti e apprezzati in Italia nel suo bellissimo saggio ‘Amore, morte & rock ‘n’ roll. Le ultime ore di 50 rockstar tra retroscena e misteri’, uscito per Hoepli nel novembre 2020, ha deciso di raccontare le ultime ore di 50 stelle del rock, impreziosendo ogni tragica dipartita con foto, box e citazioni. “Se la vita di una rockstar è fuori dall’ordinario, la sua fine così come i suoi grandi amori riportano questi personaggi ‘stellari’ al rango di esseri umani – afferma – è stato bello raccontarne le ultime emozioni, le grandi gioie, i dolori più profondi così come i lati più bui e misteriosi senza mai dimenticare la loro formidabile arte, ancora oggi la miglior colonna sonora delle nostre esistenze”.

Ezio Guaitamacchi

Le morti sono divise in sei gruppi, ognuno dei quali cita una canzone che rappresenta il racconto che il lettore si trova davanti. In ‘Tears in heaven’, vi sono i retroscena drammatici e le circostanze commoventi degli ultimi giorni di sette superstar che hanno abbandonato il pianeta “in punta di piedi”. In ‘Pyscho killer’, troviamo sei omicidi efferati che hanno cancellato dalla storia della musica le vite di altrettanti, straordinari protagonisti. In ‘rock and roll suicide’, andremo alla scoperta di sei casi drammatici di suicidio, che hanno confermato la frase ‘La miglior mossa di marketing per una rockstar è morire giovani’. In ‘The needle and damage done’, vediamo che l’abuso di sostanze è, da sempre, il serial killer più spietato della storia del rock. Proseguendo in ‘leaving on a jet plane’, l’autore ci ricorda come vivendo sempre e comunque sulla ‘corsia di sorpasso’, il rischio può celarsi dietro una curva, dopo il decollo o nelle tranquille acque di una piscina. Infine, in ‘Blood borthers’, andremo alla scoperta dei tragici destini incrociati di otto coppie di artisti le cui vite a volte si sono solo sfiorate, ma le cui morti li hanno visti incredibilmente uniti.

Ezio Guaitamachi, “Amore, morte e rock ‘n’ roll” (Hoepli, 2020)

Sfogliando le 340 pagine del libro ci si accorge che appena terminata la tragica storia di una rock star, subito ce ne appare un’altra di cui magari non conoscevamo la storia. Se l’omicidio di John Lennon dell’8 dicembre 1980 è sicuramente quello più noto al mondo, meno lo sono altri come quello del bassista Jaco Pastorius avvenuto il 21 settembre 1987. Le morti illustri si susseguono e accomunano Kurt Cobain, Avicii, Prince, Amy Winehouse, Buddy Holly, Chris Cornell e Chester Bennington, giusto per citarne alcuni; legando il rock alla dance e l’heavy metal al pop.

Chi ha già una buona conoscenza di vicende ormai diventate leggendarie, difficilmente troverà qualcosa di nuovo nell’ennesimo racconto del suicidio di Kurt Cobain. Mentre chi fosse in cerca di curiosità ed aneddoti, ne troverà a centinaia tra le pagine del libro, magari andando a colmare qualche lacuna su un artista più lontano dai propri gusti abituali.

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