“Dalle cellule del nostro organismo sino alla nazione che chiamiamo patria, il cambiamento definisce i parametri della nostra vita. Ci segna irrimediabilmente e ci definisce anche in base a ciò a cui opponiamo resistenza. A plasmarci è il modo a cui reagiamo agli eventi, in cui ci adattiamo a ciò che siamo costretti ad accettare. Nato tra gli strascichi della peggior pandemia globale dai tempi della crisi di AIDS ancora in corso, il numero di Freeman’s che avete in mano raccoglie saggi, storie, poesie e dispacci da questo fronte in perpetuo movimento”: scorrere i nomi degli autori che compongono la nuova antologia curata da John Freeman, intitolata CAMBIAMENTO e come sempre pubblicata con grande cura dalle edizioni Black Coffee, è come fare un giro del mondo, non solo letterario. Non tanto per la varietà della provenienza geografica delle scrittrici e degli scrittori coinvolti ma anche per la visione del mondo che ci regalano le loro parole. Come sempre il critico e poeta americano costruisce un puzzle composito dove troviamo voci note come per esempio quelle di Ocean Vuong, Aleksandar Hemon, Yoko Ogawa, Kamel Daoud, Lina Merouane insieme a nomi meno conosciuti ma che è necessario leggere e conoscere. Si alternano anche i generi, con una prevalenza del racconto anche nella forma del corto, ma non possono mancare come sempre la poesia, riflessioni politiche e filosofiche, i memoir. La rivista offre la preziosa occasione di ampliare le nostre letture, portandoci a conoscere lo scrittore eritreo Sulaiman Addonia, la poetessa bielorussa Julia Cimafiejeva, l’autrice e traduttrice libanese Lina Mounzer. Ma ci permette anche di avere un punto di vista privilegiato grazie alla letteratura sulla storia e anche sulla situazione attuale di molti paesi tra cui gli Stati Uniti. Possiamo seguire l’ordine in cui John Freeman l’ha composta partendo da sette corti d’autore, uno più coinvolgente dell’altro, ma non è certo proibito seguire un ordine personale, farsi trascinare da spunti momentanei come anche dalle nostre assonanze e curiosità di lettori. Che non verranno deluse.

Simonetta Bitasi