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Violeta di Isabel Allende
Feltrinelli, 2022
Con non poco imbarazzo lo ammetto: non avevo mai letto prima d’ora un romanzo di Isabel Allende. Potevo leggerlo prima? Decisamente sì.
Mi sono trovata totalmente catapultata e immersa nella vita di Violeta, una donna forte, intraprendente, estremamente moderna per il suo tempo e lei, in questo romanzo, racconta la sua storia a Camilo.
E così iniziamo a leggere della Violeta bambina, della sua infanzia e del fallimento di un padre un po’ avventato, della partenza per una terra lontana che sembra così distante dalla città in cui era cresciuta. Queste pagine e le digressioni sul territorio del sud del Cile (terra che non viene mai espressamente menzionata ma che è parte integrante e fondamentale del romanzo stesso) mi sono parse intrise di un profondo affetto.
Violeta cresce e, supportata dall’amore di una famiglia sui generis, si darà sempre molto da fare sul piano professionale e imprenditoriale. Tante e molto diverse tra loro le relazioni sentimentali e le tipologie di amori vissuti, ma anche tanti molti viaggi, sofferenze, perdite, soddisfazioni.
Un libro pieno di vita, che si apre e si chiude in modo circolare, un libro che mi ha lasciato il bellissimo ricordo di una Donna con la D maiuscola e che mi fa pensare “fortuna l’ho letto”.
