Osamu Dazai. Lo squalificato. Booktrailer.

Osamu Dazai. Lo squalificato. Feltrinelli, 2021. Booktrailer

Regia: Asia Piovani, Ilaria Masiero

Produzione: Asia Piovani, Ilaria Masiero

Musica di: Green Fever

Voice over: PierFrancesco Tegani

IIS Carlo D’arco – Isabella d’Este (Mantova)

Diversità. Angoscia. Tristezza. Lui è Yozo, un ragazzo che si sente escluso dalla società, per sopravvivere tra i suoi simili è obbligato ad indossare una maschera. “Poteva considerarmi solo come il cadavere vivente di un aspirante suicidio, una persona morta per la vergogna, un fantasma idiota.” “La fiducia è un peccato mi chiedo?” “Ora non ho nè felicità nè infelicità, tutto passa” “La mia vita è stata una vita di molta vergogna. Non riesco nemmeno a immaginare come debba essere vivere la vita di un essere umano”

L’autore del libro:

Osamu Dazai è stato uno scrittore giapponese. Aristocratico di origine e ribelle nello spirito, aderì all’attività politica di movimenti di sinistra, ma l’ambiguità delle sue origini non gli permise di integrarvisi. Colpito da eventi dolorosi, lacerato da una profonda crisi esistenziale, abbandonò gli studi dedicandosi alla scrittura e soggiacendo all’uso di alcol e stupefacenti. Ai racconti d’esordio (Gli ultimi anni di vita, 1936), seguirono opere in cui il forte disagio spirituale, il desiderio di rivolta e il bisogno di un rinnovamento totale sono mascherati sotto la vena farsesca. Si ricordano il racconto La moglie di Villon (1947) e i romanzi Il sole si spegne (1947), il suo capolavoro, scabro e intenso ritratto della generazione del «sole calante», e Lo squalificato (1948), lucida testimonianza autobiografica. Dopo diversi tentativi di suicidio, morì annegandosi nel fiume Tamagawa.

Lo squalificato (1948), narra la storia di un uomo, Yozo, che, sentendosi rifiutato dalla società nella quale vive, deve affrontare una condizione esistenziale di estrema solitudine. Ciò che rende intensamente suggestive le pagliacciate escogitate da Yozo per sopravvivere tra i suoi simili, patetici i suoi tentativi di dedicarsi alla politica e tormentosi i suoi rapporti con le donne, è il senso di insuperabile ambiguità che domina l’intera esperienza da lui vissuta in bilico tra il piacere di infrangere il codice sociale e il sentimento di colpa per non sapersi adeguare a esso. La squalifica alla quale è condannato Yozo (nel cui problematico ritratto certamente si riflettono vicende di cui fu vittima lo stesso Dazai) acquista un senso diverso solo dopo la sua morte, quando l’autore sposta bruscamente e sapientemente il punto di vista narrativo fuori della coscienza del protagonista.

Le opere dell’autore