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LA FORZA DELLE PAROLE COME ALTERNATIVA ALL’ODIO. PER RITROVARE IL PASSATO E LA PACIFICAZIONE

Con questo romanzo l’autore ci racconta la realtà del colonialismo e del post-colonialismo in africa, nella Zanzibar colonizzata dagli inglesi.
L’opera è divisa in tre parti.
Nelle prime due parti sono i due protagonisti a raccontarci le loro storie dove scopriremo che li accomunala proprietà di una casa in una “guerra” che dura da diverse generazioni.
Per una serie di circostanze fortuite si rincontreranno molti anni dopo in Inghilterra e nella terza parte i loro racconti si intrecceranno, per arrivare ad una reale ricostruzione di un passato che non si sono mai davvero lasciati alle spalle. E’ una storia ricca di storie ed e anche un po’ la storia dell’autore. Dalle mille e una notte all’odissea, ci fa viaggiare tra le culture attraverso tutti i sensi, sempre con il mare sullo sfondo.
Tutti abbiamo apprezzato lo stile di scrittura e il contesto storico, facendoci riflettere su quanti danni noi europei abbiamo causato in tanta parte del mondo, dall’alto della nostra supposta superiorità: prima colonizzando e poi lasciando il posto alla corruzione dei governi post-coloniali. A dire il vero in pochi hanno apprezzato la storia, ritenuta poco coinvolgente e con alcune inutili lungaggini.
Il cambio dell’io narrante e i numerosi personaggi dai nomi difficili da ricordare hanno generato confusione, rendendo la lettura a tratti faticosa, noiosa e pesante, al punto che numerose persone del gruppo non sono riuscite a finire la lettura.
La discussione è stata molto ricca proprio perché le tematiche contenute nel romanzo sono molteplici. Quasi tutti abbiamo convenuto sull’importanza di leggere romanzi che trattino questi temi, da cui c’è sempre qualcosa da imparare, e sicuramente la letteratura africana in questo senso non deluderebbe le nostre aspettative.