Goito | Bianco è il colore del danno

Gruppo di Lettura Minciones di Goito

Martedì 12 marzo 2024

il Gruppo di Lettura “Minciones” di Goito

ha discusso del libro

Bianco è il colore del danno di Francesca Mannocchi


Il libro

Quattro anni fa Francesca Mannocchi scopre di avere una patologia cronica per la quale non esiste cura. È una giornalista che lavora anche in zone di guerra, viaggia in luoghi dove morte e sofferenza sono all’ordine del giorno, ma questa nuova, personale convivenza con l’imponderabile cambia il suo modo di essere madre, figlia, compagna, cittadina. La spinge a indagare sé stessa e gli altri, a scavare nelle pieghe delle relazioni piú intime, dei non detti piú dolorosi, e a confrontarsi con un corpo diventato d’un tratto nemico. La spinge a domandarsi come crescere suo figlio correndo il rischio di diventare disabile all’improvviso e non potersi quindi occupare di lui come prima. Essere malata l’ha costretta a conoscere il Paese attraverso le maglie della sanità pubblica, e ad abitare una vergogna privata e collettiva che solo attraverso l’onestà senza sconti della letteratura lei ha trovato il coraggio di raccontare.

Le prime pagine del libro

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L’autrice

Francesca Mannocchi è una giornalista e documentarista italiana. Collabora da anni con testate nazionali e internazionali e con diverse televisioni. Si occupa principalmente di migrazioni, conflitti armati e Medio Oriente. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan e, nell’ultimo anno, dal fronte di guerra ucraino. Nel 2018, una volta liberata Mosul dopo tre anni di occupazione dello Stato Islamico, ha diretto e sceneggiato insieme al fotografo Alessio Romenzi il documentario Isis, Tomorrow, presentato alla 75a Mostra internazionale del Cinema di Venezia. In passato ha vinto il Premio Giustolisi – con un’inchiesta sul traffico di migranti e le carceri libiche – il Premiolino 2016 e il Premio Ischia per la categoria “giornalista-scrittore” nel 2021. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo, Io Khaled vendo uomini e sono innocente, in cui ha provato a immedesimarsi nel secco e sconvolgente racconto in prima persona di un trafficante libico di migranti, ricostruito in forma narrativa a partire dalle testimonianze delle vittime di torture, violenze, ricatti e abusi. Nello stesso anno è apparso anche il libro Porti ciascuno la sua colpa, seguito nel 2021 dal memoir Bianco è il colore del danno e nel 2022 dal libro per ragazzi Lo sguardo oltre il confine. Nell’inverno del 2023 è stata nominata nuova direttrice artistica della Sede Abruzzo della Scuola Nazionale di Cinema, dedicata alla formazione nell’ambito del Reportage Audiovisivo.